Testimonianze

Testimonianze di fede da Medjugorje – Miracoli, conversioni e speranza

Le testimonianze sono il segno più vivo che Dio agisce oggi attraverso suo figlio Gesù e Maria, Regina della Pace.
La Madonna, con materno amore, intercede e ottiene da Suo Figlio Gesù Cristo conversioni, guarigioni, preghiere esaudite e cuori trasformati. ✨

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La tua testimonianza può cambiare una vita

Hai vissuto un incontro speciale con l’amore infinito di Dio e la Regina della Pace?
La tua esperienza può diventare luce per chi è ancora in ricerca. Non temere: ogni parola detta con amore è un seme che Dio fa germogliare.

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Non c’è testimonianza piccola: tutto ciò che nasce dall’amore ha valore eterno.

Esperienze di Luce

TESTIMONIANZE SCRITTE DI MEDJUGORJE

Leggi le testimonianze di chi ha vissuto la grazia di Medjugorje.

Ogni storia è un dono che può ispirare la tua vita e accendere nel cuore la fiamma della fede.

Le Nostre Testimonianze

Andrea, un autista di autobus calabrese, porta i pellegrini a Medjugorje dal 2003, e per molto tempo non ha mai partecipato al programma di preghiera di Medjugorje. Il 4 luglio 2007, un gruppo della sua città natale ha insistito affinché Andrea si unisse a loro mentre scalavano il Krizevac. Quella mattina, mentre osservava l'alba dal Krizevac, Andrea sentì qualcosa aprirsi dentro di lui.

Ecco la sua testimonianza :

Sono Andrea Bruno Palummo, vengo dalla Calabria in provincia di Cosenza. Ho 38 anni e faccio l’autista di autobus. Ho un’agenzia di viaggi a Rende, dove abito. Venivo a Medjugorje già dal 2003-2004 ma semplicemente come autista, accompagnavo i gruppi della Calabria. Allora ancora venivamo via terra, quindi impegnavamo due giorni di duro viaggio per arrivare qui. Ho conosciuto Medjugorje, appunto, tramite questi viaggi nei quali, all’inizio, ero solo un autista. Ovvero, venivo a Medjugorje e non conoscevo nemmeno l’esistenza della Chiesa, della Madonna e del luogo in sé. Facevo solo il mio lavoro, fino al giorno in cui, durante un pellegrinaggio, alcune persone mi hanno parlato a alungo di questo “Medjugorje”: Andrea devi venire! Lascia stare il pullman e vieni!

 

Ero lontanissimo dalla Chiesa e odiavo i sacerdoti, odiavo la Chiesa, odiavo tutto ciò che  concernesse quest’ambito. La preghiera per me non esisteva, anzi io facevo tutt’altro che pregare e infatti quando venivo qua andavo per pub, a mangiare fuori. In generale, Medjugorje, per me, esisteva soltanto per questioni lavorative.

Nel 2007, accompagnai questo gruppo della mia zona (convertite a Medjugorje) – persone che avevano avuto un passato complicato, che conoscevo da molto tempo, e che mi raccomandavano di questo Medjugorje. Dicevano: “A noi ha cambiato la vita. Perché non provi a conoscere la Madonna e Medjugorje anche tu? Insomma è stata una settimana complessa. Non mi permettevano di uscire da Medjugorje, mi tenevano con loro, fino al giorno in cui siamo saliti sulla collina del Kricevac, dove ho ricevuto una “piccola botta” (diciamo così). Loro mi dicevano: “Andrea, domani mattina sarà il 4 luglio del 2007. Dobbiamo salire sul Krizevac!”. Io mi resi disponibile ad accompagnarli, ma loro mi risposero: “No, no devi venire con noi alle 4:00 del mattino!”. Risposi: “Voi state scherzando! Non è per me. Io alle 4:00 di mattina, dormo!” Loro insistettero. C’era una persona, in particolare – che poi è diventato il mio compare di anello, Luca – che mi disse: “No, tu devi venire con noi sulla montagna”. Lo liquidai, replicando: “Va bene, sì, poi vediamo! Il giorno seguente, non scese dal pullman, venne da me e mi disse: “Ora tu scendi insieme a me!”. Iniziarono a pregare, a fare la Via Crucis e io dietro, molto dietro, invece di pregare, purtroppo, imprecavo, perché non era una cosa mia, cioè andavo contro la mia volontà. Poi alle 4:00 di mattina, salendo, loro avanti e io dietro, vedevo sempre una figura dietro di me, una monaca bellissima, una suora stupenda, che mi diceva vai, vai. Arrivati alla settima stazione, il sole si è alzò, l’ho visto pulsare, ho sentito dentro di me una botta. Io lo paragono sempre a una noce quando si rompe, ho sentito quella botta e ho sentito proprio l’apertura e ho iniziato a piangere (mai successo). Ho iniziato a piangere mi volto e dietro di me non c’era più la suora, quella bellissima suora. Allora tutti quanti quelli che erano con me nel pullman dissero: “Andrea benvenuto tra noi!”. Io piangevo, non riuscivo a capire questo pianto perché non ce n’era motivo. Successivamente, scendemmo dal monte e mentre lo facevo, mi sentivo bello leggero. Allora uno di loro mi disse adesso ti devi confessare. Fino a quel giorno, io non mi ero mai confessato! Andiamo ai confessionali, accanto alla chiesa, perché nel nostro gruppo, purtroppo non c’era un sacerdote e io odiavo i sacerdoti (come ho detto prima). Mi metto lì e dopo un’ora e mezzo di fila, ho detto Io non ce la faccio, non è per me  Insomma..

arrivo alla porta e trovo scritto  “inglese”. Ah ho detto Ok, a posto, non mi devo confessare me ne volevo andare. Come mi giro No.. no, vieni,vieni c’è pure in italiano ,Entro, diciamo che all’inizio abbiamo avuto un po’ di scontro, con questo sacerdote, tant’è che sono uscito fuori dicento mo lo picchio però i miei amici mi dissero Andrea vai, vai, vai dopo un bel po’ di confessione, mi ha detto Ti assolvo  Quando sono uscito fuori, sentivo veramente dentro di me una leggerezza mai sentita. Poi da allora ho iniziato un pochettino a pregare, poi sono ricaduto perché purtroppo non è stato facile il primo periodo. Ho avuto contro tutto. Poi però grazie a questi amici, grazie al mio lavoro che faccio da autista, con il fatto che venivo sempre a Medjugorje, sono riuscito a continuare a perseverare in questo, anche se molte, molte volte il demonio ci tenta.

Poi quando nel 2013 ero un pochettino freddo nella preghiera, ho avuto una grande grazia nel mio pulmino, ha avuto il miracolo Christian Filice , un ragazzo malato di SLA della mia comunità. Siamo venuti a Medjugorje, eravamo in pochissime persone. Christian era all’ultimo stadio della sua malattia, e mi disse Andrea per favore, l’ultimo viaggio della mia vita, mi devi portare a Medjugorje e io ho detto Christian te lo prometto. Dalla partenza abbiamo avuto solo problemi! Sulla nave problemi perché non esistevano le cabine per i disabili, però lui non ha mai detto “A” mai! Non ha detto mai una parola contro.. del tipo Però io ho pagato, devo avere i servizi niente!!! Arriviamo in albergo, la stanza per disabili non c’era, però lui non si è mai lamentato. Dopo arrivati siamo andati dalla veggente Vicka (quando ancora parlava ai fedeli) Christian disse a Vicka Non pregare per me perché ormai ho fatto, anche se ho due figli, però io ormai ho fatto. Prega per un ragazzo che ha la stessa mia malattia Vicka allora durante la preghiera gli tirò uno schiaffetto e gli disse Non ti preoccupare, tu stai bene La sera poi c’è stata l’Adorazione e abbiamo visto tutti questa stella che attraversava tutta la parte posteriore della chiesa, e poi durante la notte, Christian ha avuto questa stellina che gli camminava addosso, e poi la mattina si è alzato con le proprie gambe e ha avuto questo miracolo Poi lì ho capito veramente che la Madonna esiste. C’è veramente è sempre accanto a noi. Infatti io come mi ero un po’ raffreddato nella preghiera, Lei mi ha tirato un bello schiaffetto dicendo Guarda che io ci sono.

Come ogni mamma, io penso che lì, è sempre accanto a noi, siamo noi magari che ci allontaniamo dalla nostra Mamma, nei momenti più difficili della nostra vita magari, noi diciamo perché ci ha abbandonato! ma non è vero, perché Lei comunque è sempre accanto a noi. Siamo noi che ci allontaniamo purtroppo!

Io spero di continuare a fare dei pellegrinaggi, soprattutto per portare le persone per far capire veramente che la vita non è tutta rose e fiori ma è bella, e che dobbiamo cercare di viverla sempre il più possibile con tutte le nostre forze, non abbatterci. Io sono il primo che in tante situazioni nella mia vita sono caduto, dicevo sempre: perché, perché? Da quando vengo a Medjugorje ho sempre le risposte, nel senso che, io quando porto i pellegrini dico ragazzi venite qua, lasciate tutto quanto. 

Io sono venuto forse mille volte qui a Medjugorje, ma per me, ogni volta che ritorno è sempre la prima volta, perché anche se sento sempre le stesse testimonianze, però in base al mio stato d’animo, una parola diversa dalla volta scorsa, dà quella forza di andare avanti e quindi spero veramente di continuare a portare sempre pellegrini. Da allora per me i sacerdoti sono una delle cose più importanti della vita,  sono quelle persone che nel momento del bisogno ci sono.

 

Io ho trovato dei sacerdoti che per me,  sono più di una famiglia, perché nei momenti veramente bui della mia vita, mi sono stati sempre vicini, soprattutto come è iniziata la pandemia l’anno scorso, io insieme a un altro dottore, abbiamo voluto dare un supporto a tutto ciò, perché da noi la sanità non è tutta rose e fiori e quindi abbiamo acquistato delle ambulanze per fare un terzo settore sanitario.

Per questa  grande devozione che ho, io ho dato il nome a questa associazione “GOSPA”, proprio come la Madonna di Medjugorje e infatti Lei ci dà sempre la forza.

 Noi siamo sempre vicino a queste persone che hanno bisogno, dando sempre  l’amore e un sorriso, per fargli capire che la vita va avanti e che Loro ci sono sempre vicino. Abbiamo dato supporto a persone veramente che ormai credevano di non avere più nulla, invece magari, standogli accanto, dandogli un sorriso tenendogli la mano  per loro è stato più  della cura di un dottore. Far capire che la Madonna c’è il Signore c’è e dobbiamo affidare a loro la nostra vita.